Già i filosofi antichi, nella loro infinita saggezza, avevano evidenziato un legame tra i cosiddetti luoghi dell'anima e gli amici del cuore...nell'un caso come nell'altro un rapporto fatto di indispensabilità, di complementarietà non sempre e a tutti i costi sereno e a tinte rosate, ma profondamente radicato e quindi doloroso nel momento in cui per un motivo o l'altro venga a mancare...

Luoghi o persone da cui non ci si può staccare mai, quindi, non fosse altro che nel pensiero, nel ricordo... e a cui cerchi di tornare appena possibile, visto che oramai si sono fatti - il più delle volte non si sa neppur come e perché - un frammento di te stesso.

Ricordi...avvenimenti vissuti...persone viste e poi perdute, a volte per sempre. Eventi che hanno piantato radici dolciamare e che, come un elastico, ti tirano verso il passato ma che riescono a darti anche tanti momenti di consolazione nel presente.

 

CITTAVECCHIA

Si potrebbe pensare che sia il luogo dell'anima di tutti i triestini, per la storia, le leggende, le testimonianze ancora vive di arte e di civiltà...eppure quanti oggi sanno dove si trova Via della Bora, Via dei Colombi, Via Battaglia, per non parlare della tanto originale e suggestiva quanto misconosciuta piazzetta Tor Cucherna, nota forse più ai turisti che ai nativi, per quanto così a portata di mano...e soprattutto quanti vanno ogni tanto a passarvi qualche mezzora del loro tempo libero per smarrirsi nelle suggestioni di quei tempi antichi?

 

RIVE DI TRIESTE

scendendo per le viuzze del vecchio borgo si incontra subito una zona ben più popolata, sottile e ristretto punto d'incontro tra la terra e il mare, tra l'aldiqua e il laggiù, tra la realtà e il sogno...una parte della città che piace a tutti (chi può dire di non essersi mai fatto quel mezzo chilometro andata e ritorno lungo il Molo Audace?), ma che colui che, come me, della vita coglie le incertezze e le ambiguità addirittura adora.

 

GRETTA E ROIANO

Più che di due rioni qui si parla di due diversi paesi, due mondi, due universi che hanno sempre teso a congiungersi e che tuttavia sempre più oggidì sembrano separarsi...Guai a restarci catturato, non se ne viene più fuori... chi vorrà leggersi La scalinata di Skerli un qualcosa in più lo potrà capire.

ERTO E CASSO

Ho voluto un po' richiamarmi alla mia recente mostra fotografica Venezia senza Venezia, in cui il ponte di Rialto, il Campanile e il Palazzo Ducale non apparivano neanche sullo sfondo... qui il tocco magico - e un po' provocatorio – è stato quello di aver voluto far sparire la diga del Vajont... che con la struggente bellezza di questi due paesini in effetti non c'entra proprio niente... nell'eterna lotta tra la vita e la morte, nonostante tutto, in questi luoghi alla fin fine ha vinto la vita... e questo consola.

VENEZIA

Per spiegare come mai Venezia possa diventare un luogo dell'anima, specie per un fotografo, non servono lunghi ragionamenti...ci tengo tuttavia a precisare che le immagini presentate non vogliono condividere un luogo comune contrabbandato da poeti e canzonettisti di varie epoche e di diverso valore, ossia che Venezia sia una città malinconica se non addirittura funerea: chi la pensa così evidentemente non è mai stato a Voghera o a Busto Arsizio in una serata autunnale...

BURANO

Ho alcune vecchie foto in bianco e nero di Burano scattate da mio padre durante il viaggio di nozze... quando ancora il bordo delle stampe lo facevano seghettato... poi altre, centinaia, a colori – e vorrei ben vedere quanti resisterebbero a fotografare Burano in bianco e nero per tutta la vita! - datate '68, '74, '82... è facile capire, quindi, come questo posto sia diventato anche per me – che tante volte in quei safari fotografici avevo accompagnato il mio genitore/maestro - un luogo dell'anima, se la teoria del DNA non è solo una frottola!

STRIDONE D'ISTRIA

Primi amori, prime esperienze, prime foto, ritorno alle radici materne, estati meravigliose da metà anni '70 a metà anni '8O...se questo non fosse diventato un luogo dell'anima non saprei neanche dare un senso a quest'espressione!